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testata giornalistica – reg. Trib. terr. n. 2/2010

HOOVERPHONIC: COME CI SIAMO ORCHESTRATI

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DiChristian D'antonio

Lug 9, 2012

Tutto è iniziato per merito della stazione belga Studio Brussel, dove gli Hooverphonic, band che in patria è considerata un’istituzione da 15 anni, sono ospiti assidui. L’anno scorso, in pieno boom dell’album di ritorno, The Night Before, gli è stato proposto di riarrangiare un pezzo della storia della musica contemporanea. A qualcuno è venuto in mente Unfinished Sympathy dei Massive Attack, una canzone che simboleggia il trip hop sound di Bristol degli anni 90. “Non pensavamo certo di fare una cosa così estrema” confessa Noemie Wolfs, che già ha superato a pieni voti di critica e pubblico il difficile step di subentrare nella formazione come terza cantante. Nella canzone originale già ci sono degli splendidi arrangiamenti di archi, ed è proprio da lì che sono ripartiti gli Hooverphonic. “Abbiamo sempre fatto una musica cinematografica” dice Alex Callier, il bassissta e mente della band “e anche The Night Before ha proseguito su questo filone. Quindi ci è venuto in mente di riarrangiare tutti i pezzi che abbiamo portato in tour l’anno scorso con l’orchestra vera di 50 elementi”. L’operazione ha richiesto svariati mesi di prove e scritture per la nuova veste dei brani, mesi in cui la band ha anche scritto un inedito Happyness e si è esibita davanti a un pubblico pagante per la prima volta accompagnata da una versione ridotta dell’ensemble orchestrale. “Abbiamo iniziato a vedere che feeling si stabiliva con la nostra audience, e poi ci siamo resi conto che in altre situazioni dove non c’erano gli orchestrali ci sembrava addirittura strano”. Il frutto di questo cambiamento è With Orchestra, un album elegante e piacevole, forse un po’ minimal nella nuova veste di classical pop che è talvolta abusata dai gruppi pop, ma che qui funziona alla perfezione. Ci sono tutti i classici del trio, da Mad About You (che li fece conoscere in tutta Europa nel 2000) ai più recenti Anger Never Dies e Heartbroken, la ballad di punta della loro rentrèe l’anno scorso, scritta da Callier con l’autore italiano Luca Chiaravalli.

Cosa frutterà questo passaggio coraggioso agli Hooverphonic è ancora presto per dirlo. Alex ci va piano: “Abbiamo 5 o 6 idee per canzoni ma non sappiamo ancora quando ci metteremo a scrivere il prossimo album e in che direzione andremo. Siamo contenti di come si sta evolvendo la storia della nuova formazione. Con Noemie è sempre un’evoluzione, addirittura oggi è lei a dirci che vorrebbe ricantare tutto il repertorio che ormai ha fatto suo. Dice di essere molto più sicura come cantante ora che quando è entrata nella band nel 2010”.
CHRISTIAN D’ANTONIO

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Christian D'antonio

Christian D'Antonio (Salerno, 1974) osserva, scrive e fotografa dal 2000. Laureato in Scienze Politiche, è giornalista professionista dal 2004. Redattore di RioCarnival. Attualmente lavora nella redazione di JobMilano e collabora con Freequency.it Ha lavorato per Panorama Economy, Grazia e Tu (Mondadori), Metro (freepress) e Classix (Coniglio Ed.)