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Edoardo Tresoldi presenta “Etherea” per il Coachella Valley Music and Arts Festival 2018

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Apr 17, 2018
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Foto: ufficio stampa

Etherea” è l’installazione ideata da Edoardo Tresoldi per il Coachella Valley Music and Arts Festival, uno degli eventi musicali più importanti e attesi al mondo e tappa obbligata per migliaia di persone nei due week-end consecutivi del 13-15 e 20-22 aprile a Indio, California.

L’artista milanese, noto per le sue grandi sculture in rete metallica esposte in tutto il mondo, è stato nominato da Forbes tra gli artisti europei più influenti. Con l’installazione per il Coachella prosegue l’intreccio del lavoro di Tresoldi con gli ambienti musicali, dopo i festival Life Is Beautiful a Las Vegas, Roskilde in Danimarca, The Secret Garden Party in Inghilterra, Eaux Claires nel Wisconsin (prodotto da The National e Bon Iver) e DERIVE in Italia, dove ha presentato una performance visivo-sonora con IOSONOUNCANE.

L’opera più grande realizzata finora da Tresoldi è anche la più imponente del festival, che dal 2009 commissiona ad artisti internazionali sculture monumentali per le sue vaste aree all’aperto e che vedrà quest’anno musicisti come Beyoncé, Eminem, The Weeknd, David Byrne, alt-J, Kamasi Washington e Fleet Foxes alternarsi sui suoi otto palchi.

La ricerca artistica di Tresoldi, incentrata sulla percezione esperienziale dello spazio e sul rapporto con gli elementi del paesaggio, prosegue nel grande festival americano con un significativo salto di scala. L’installazione è composta da tre sculture trasparenti ispirate alle architetture barocche e neoclassiche, dalle forme identiche ma di dimensioni diverse, disposte assialmente secondo altezze crescenti di 11, 16,5 e 22 metri.

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Foto: ufficio stampa

“Etherea” si struttura su un percorso percettivo crescente che utilizza l’architettura come luogo e strumento della contemplazione, uno spazio specifico dove il cielo e le nuvole vengono raccontate attraverso il linguaggio architettonico classico.

Il gioco ottico di prospettive e rapporti dimensionali, generato dal passaggio attraverso le tre sculture e le tre scale di misura, riduce o amplifica la distanza tra uomo e cielo grazie alla trasparenza della rete metallica.

Se, citando Norberg-Schulz, “la misura del cielo è pari allo spazio da cui lo si contempla”, con l’espandersi dell’architettura quello stesso cielo sembrerà sempre più lontano e agli spettatori sembrerà di rimpicciolire, lasciando più spazio alla contemplazione delle nuvole.

La trasparenza della rete metallica filtra, influenza e ingloba lo spazio. Le architetture vuote di “Etherea” respirano attraverso le nuvole e il vento, pervase dagli sconfinati scenari californiani.

Il Coachella, inteso come una grande città temporanea, si configura come il luogo ideale per Tresoldi in cui proseguire il racconto scultoreo dell’effimero.

Legata all’aspetto ricreativo del festival e pensata per un’interazione continua con gli spettatori, “Etherea” è disegnata dall’espressione massima del transitorio: le nuvole, autrici di architetture di passaggio che traslano la maestosità del cielo in cupole effimere.

www.edoardotresoldi.com

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